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MESSA IN SICUREZZA POZZO DI ACCESSO PARATOIE

DIGA TIMPA DI PANTALEO

Il progetto di FATTIBILITÀ TECNICA ED ECONOMICA DEGLI INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA DEL POZZO DI ACCESSO ALLA CAMERA DI MANOVRA DELLE PARATOIE E DI RIPRISTINO DELLA CORRETTA FUNZIONALITÀ DELL’INVASO -DIGA TIMPA DI PANTALEO-SIDERNO (RC)- è stato redatto dall’ing. Giovanni Regina, dal prof. ing. Giovanni Dente, dall’ing. A. Dente e, per i soli aspetti geologici, dal dott. A.F. Violo. Gli stessi professionisti hanno messo a punto, inoltre, il piano delle indagini geognostiche volte all’accertamento delle cause di dissesto del pozzo. 

 

L’ing. Giovanni Regina ha diretto l’esecuzione delle suddette indagini in sito e di laboratorio

La diga

La Diga Timpa di Pantaleo in agro di Siderno è una diga di materiali sciolti zonata, con nucleo di terra per la tenuta.

 

Il pozzo di accesso alle paratoie dello scarico di fondo è costituito (la porzione interrata) da una struttura tubolare circolare del diametro di circa 10m e spessore di 50cm in conglomerato cementizio armato, che si sviluppa dal piazzale, posto a 92 mslm, fino alla quota 58,70 mslm di innesto con la camera di manovra la quale, a sua volta, si estende fino a quota 50,30 mslm.

 

Nel corso dell’ispezione dell’Ufficio Tecnico per le Dighe, fu riscontrata la rottura del pozzo (alla quota di 74,4 mslm) lungo una circonferenza che ha dato luogo a uno spostamento relativo tra la parte superiore e quella inferiore, stimato in circa 15-20cm. Tale dislocazione si è accentuata nel tempo fino a raggiungere circa 40cm, provocando una vistosa deformazione della struttura metallica della scala, il distacco dei puntoni di appoggio della stessa e una marcata deformazione dei montanti della gabbia ascensore e dell’aeroforo interno al pozzo.

 

Anche sull’intero versante in sponda destra sono stati riconosciuti segni di fenomeni di instabilità, sui quali è stata richiamata l’attenzione.

Interventi 01

Il progetto di fattibilità tecnica ed economica proposto è volto alla messa in sicurezza del pozzo e al ripristino della corretta funzionalità dell’invaso -Diga Timpa di Pantaleo-. 
 

Esso prevede la:


1)    Stabilizzazione del versante in sponda destra, in modo da preservare il pozzo dalle azioni trasmesse dalle masse di terreno in pendenza;
2)    Realizzazione di nuova struttura portante all’interno del pozzo esistente per tutto il suo sviluppo, in grado da sola di contrastare le pressioni esterne esercitate dal terreno circostante e dall’acqua, nonché di ripristinare la continuità strutturale e funzionale dello stesso.

 

 

1)    Stabilizzazione del versante
La stabilizzazione del versante in sponda destra, ove ricade il pozzo, mira a conseguire congrui margini di sicurezza, anche in presenza di sollecitazioni sismiche, nel rispetto della normativa vigente.  

A ciò si perverrà mediante opere strutturali e drenaggi profondi.

Le opere strutturali sono costituite da paratie di pali di grande diametro, di varia tipologia e diversificate in pianta come di seguito specificato:

 

A) paratia di pali disposti su una sola fila, muniti di un doppio ordine di tiranti pretesi, ubicati in corrispondenza del muretto di sostegno che delimita a monte il piazzale ove ricade il pozzo. I tiranti hanno lunghezza tale che il tratto attivo risulti ancorato nella formazione argillosa consistente di base. La lunghezza dei pali è di 30m, il diametro 1.20m e l’interasse è pari a 1.6m.

B) paratia costituita da una doppia fila di pali disposti in pianta a quinconce, collegati in testa da un robusto cordolo, e posizionati sulla stradina che dal piazzale del pozzo conduce alla Casa di Guardia. La lunghezza dei pali è di 30m, il diametro 1.00m, l’interasse lungo l’allineamento è 2.40m, la distanza fra le due file è pari a 2.50m.

C) paratia di pali su una sola fila posta a valle del pozzo, la cui funzione è quella di incrementare le condizioni di sicurezza del pendio e di proteggere, in particolare, il terreno posto immediatamente a valle del pozzo da effetti instabilizzanti connessi alle variazioni del livello del lago (rapido svaso), una volta che si ripristineranno le condizioni di esercizio dell’invaso. I pali hanno una lunghezza di 30m, diametro di 1.00m, con interasse pari a 1.40m.
 

Interventi 02

Opere drenanti

Per conseguire il consolidamento del pendio, come hanno dimostrato le analisi di stabilità effettuate, accanto alle opere strutturali sono da eseguire opere drenanti profonde in grado di abbattere la linea freatica fino ad ottenere margini di sicurezza adeguati nei confronti della stabilità del pendio.

 

Nella situazione in esame, la scelta è caduta su di una tipologia di opere che non comportano rilevanti problemi di stabilità del pendio nel corso degli scavi, data la particolare tecnologia di esecuzione degli stessi. Si farà ricorso a opere drenanti costituite da pali (colonne) di ghiaia affiancati. Sono previsti due allineamenti, T1 e T2, di cui uno ubicato poco al di sopra del piazzale ove ricade il pozzo, l’altro nella zona più in alto del pendio.

Le acque del drenaggio T1 confluiscono nel pozzo drenante P1, realizzato con 21 pali accostati in c.c.a., diametro 1.0m, lunghezza 20m.

 

Le acque del drenaggio T2 confluiscono nel pozzo drenante P2, realizzato con 21 pali accostati in c.c.a., diametro 1.0m, lunghezza 22.8m.

 

I pozzi P1 e P2 sono collegati da tre condotte di fondo f160 mm installate in perforazioni guidate di precisione f 240mm. 

 

Analoghe condotte collegano il pozzo P2 con un pozzetto C1 e di qui le acque di drenaggio vengono portate a giorno.

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2) Messa in sicurezza del pozzo

Il progetto proposto ha previsto la realizzazione, all’interno del pozzo, ed in aderenza ad esso, di una struttura metallica costituita da travi anulari e montanti verticali in grado di assorbire le azioni trasmesse dal terreno circostante e dall’acqua all’esterno del pozzo.

 

Stante la sconnessione intervenuta alla profondità di circa 18m dalla sommità, per rendere possibile l’aderenza fra la nuova struttura metallica e la superficie laterale interna del pozzo, si rende necessario prevedere la messa in opera di montanti HE di dimensione variabile e profilati di altezza e lunghezza variabile, a forma di “falce di luna”, per compensare ad ogni quota lo spostamento relativo esistente fra i due tronchi del pozzo.

 

 

L’insieme di questi elementi metallici costituiranno l’armatura principale dei due solidi cilindrici di calcestruzzo (di sezione trasversale a forma di falce di luna) indispensabili per regolarizzare il pozzo sconnesso in modo da ottenere un’unica superficie cilindrica di calcestruzzo a contatto con l’armatura della nuova struttura portante costituita da montanti e anelli. 

 

La struttura metallica è costituita nel tronco superiore da 15 montanti HE 240B e da 9 centine (travi anulari) HE 200B; l’analoga struttura del tronco inferiore è formata da 15 montanti HE 240B e da 7 centine HE 200B. 

In corrispondenza della sconnessione è prevista una trave anulare di irrigidimento di dimensioni 80x60. Analoga trave irrigidente è prevista alla base della struttura metallica al fondo al pozzo.

 

L’intervento strutturale sarà completato con l’impermeabilizzazione della superficie interna, che non consentirà all’acqua presente all’esterno del pozzo di permeare all’interno. 

 

Nell’ambito della campagna di indagini pianificata e diretta dall’ing. Giovanni Regina, è stato messo a punto un Piano di monitoraggio del pozzo e del versante ove si sono manifestati segni di instabilità.

 

a)  Pozzo

Il sistema di monitoraggio previsto tiene sotto osservazione le componenti traslazionali e rotazionali del pozzo. Ciò anche con la finalità di garantire la sicurezza degli addetti alle lavorazioni all’interno e in prossimità del pozzo, e di poter essere allertati nel caso di superamento delle soglie di sicurezza preimpostate.

 

b) Versante 

Al fine di verificare l’efficacia nel tempo delle opere di stabilizzazione del corpo di frana è prevista l’installazione di canne inclinometriche all’interno dei pali delle paratie. 

È previsto, inoltre, il monitoraggio del tiro nei tiranti mediante l’installazione di n. 3 celle di carico

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